Leibnitz una volta ha detto: ‘È assurdo impiegare gli uomini di intelligenza eccellente per fare calcoli che potrebbero essere affidati a chiunque se si usassero delle macchine. Questo è il concetto portante che sta dietro lo sviluppo di un’app, uno strumento utilissimo progettato da persone eccellenti. Del resto quanto le app abbiano preso piede in un mondo sempre più social e dedito allo shop è ormai innegabile.
Questo è tanto più vero quando il concetto social si declina nel settore aziendale, un campo in continua espansione e il cui imperativo è offrire prodotti aggiornati, anzi futuristici. Ecco perché Flutter può rappresentare una piattaforma molto interessante per sviluppare applicazioni cross platform, a cominciare dal fatto che è semplice da usare e richiede costi minori. Le app con Flutter hanno una marcia in più, vediamo perché.

Cosa sono le app cross-platform
Si tratta, come dice letteralmente il termine stesso, delle applicazioni sviluppate ‘attraverso una piattaforma’.
Si tratta di uno strumento, o meglio di un kit di strumenti, che Google mette a disposizione per creare applicazioni native, cioè specifiche per un determinato sistema operativo, che sia android o iOs. Le app Flutter vengono realizzate per mobile, per desktop e anche per il web. Perché puntare e investire in questa direzione? La riposta ce la dà il trend del mercato, secondo il quale solo in Italia ci sono più device che abitanti. Il rapporto infatti si attesta su 80 milioni di smartphone per 60 milioni di italiani. Quando si cerca qualcosa anche per lo shop, lo si fa con lo smartphone.

Come funziona Flutter
Tecnicamente è un framework, cioè una piattaforma che connette un sistema operativo ad un software che gira su quel sistema. Nello specifico è un framework open-source di Google, che come linguaggio usa il ‘Dart‘. Il suo utilizzo è specifico per le applicazioni mobile multipiattaforma. È molto impiegato per due motivi: le app con Flutter, create in modo semplice, rimangono visivamente integrate con ogni piattaforma.
Poiché anche il linguaggio (Dart) è stato sviluppato da Big G, i suoi sviluppi futuri sono estremamente interessanti, e sembra proprio che rimpiazzerà l’onnipresente Java, anche perché funziona con lo stesso principio, e cioè quello di funzionare direttamente sul browser.
Impossibile perdere dunque questo treno, considerando che secondo una ricerca del prestigioso ‘Boston Consulting Group‘, nei prossimi 15 anni il settore del mobile vedrà un incremento di circa il 60% dell’attuale mercato, con punte di fatturato di oltre 10.000 miliardi di euro! In questo ambito, le applicazioni rappresentano proprio la nicchia destinata a svilupparsi maggiormente e ad essere sempre più implementate.
Perché sviluppare app in Flutter
Perché è facile, i costi sono ridotti, e i risultati sono ottimi. Il rapporto qualità prezzo, o meglio funzionalità investimento, è quindi decisamente positivo.
Ma quali sono nel dettaglio le motivazioni che rendono appetibile questo framework?
- Codice di base unico: questo vuol dire ad esempio che il framework esegue il rendering (cioè la trasformazione tramite software di un’elaborazione grafica in immagine) senza aver bisogno di altre componenti. Usa in pratica un solo codebase che poi viene compilato per i sistemi operativi android e iOs nativamente;
- modifiche in tempo reale: grazie alla funzione ‘hot reload’ si può visionare quello che si sta creando in tempo reale, salvando via via le modifiche;
- widget personalizzabili: prevede diversi widget già pronti e un set di widget da personalizzare secondo le proprie esigenze;
- compilazione in codice nativo: questa è una funzione prevista che si può utilizzare quando, per esigenze di programmazione, serva un codice nativo specifico in aggiunta al dart per la specifica piattaforma.
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Fonti
1: https://www.ansa.it/pressrelease/lifestyle/2020/11/30/italia-piu-smartphone-che-abitanti-il-panorama-digitale-2020_f8f9d1a2-3895-4f87-b9fc-6af8ddaf5c48.html
2: https://www.technologyreview.it/e-ldquo-software-republique-e-rdquo-sostiene-la-mobilita-intelligente-e-sostenibile
3: https://www.ecodibergamo.it/stories/eppen/cultura/scienza/app-scientifiche-per-imparare-ogni-giorno-qualcosa-in-piu_1345729_11/